Duane Peters è stato un grande campione di skate. Pensate che nel '78 fu il primo al mondo a riuscire a fare il giro della morte su una rampa circolare, dovremo poi aspettare circa 20 anni perchè qualcuno riesca ad emulare simile impresa. Duane si segnala come cantante e membro fondatore degli U.S. Bombs, nati nel '93 a Orange County (California), ed impegnati con svariati albums fra i quali l'ultimo "Cover Action" (Hell-Cat Records, 2003). Nel '98 Peters crea pure l'etichetta Disaster Records ed in seguito da vita, assieme al chitarrista Rob Milucky (The Grabbers, The Pushers), ad una side project band chiamata Duane Peters & The Hunns, con la quale mette da parte 3 lavori: "Unite" ('00), "Tickets To Heaven" ('01) e "Wayward Bantams" ('02). Ma la scintilla scocca quanto nei primi mesi del 2002 Peters incontra durante uno show in California, la procace Corey Parks, ex-bassista dei Nashville Pussy e sorella del Parks, giocatore di basket in NBA. In fretta e furia la tatuatissima Corey entra a fare parte della band, la quale va incontro ad una vera e propria rivoluzione con l'ingresso del chitarrista Jimmy Disco, talentuoso fan dei The Hunns, ed il batterista Joel Ronamoe, ingaggiato dopo una lunga serie di audizioni. Il monicker Duane Peters & The Hunns viene tramutato in Die' Hunns e la band è pronta più che mai a ridare al mondo una dura lezione di sboccato, contagiante e diretto punk'n'roll! E' così che ci troviamo di fronte a "Long Legs" sul quale troviamo ben 4 covers: "Time Has Come Today" dei the Chamber Brothers,"You've Got My Number" dei The Undertones, la quale viene reintitolata "I've Got Your Number" con un radicale stravolgimento dei testi ora incentrati sul tema telefoni erotici o sesso telefonico, "Tragedies" dei the Wipers e "Did You Know Wrong" dei Sex Pistols. Ora però lasciamo da parte quest'ambito descrittivo ed iniziamo ad addentrarci fra i meandri del lavoro, non dopo avere dato un'occhiata ad un artwork che riassume tutta la storia e l'essenza di quest'album: skate, autoreggenti, lunghe gambe e natiche femminili da propulsione ormonale garantita. Fra gli episodi di "Long Legs", l'apporto di Corey Parks è fondamentale, e non solo per il lato visivo, che comunque vuole la sua parte, ma soprattutto per le linee vocali, le quali miscelate a quelle di Duane fanno l'effetto di una decina di B52, tracannati in un sol botto! Certo, l'aria che si respira ascoltando "Long Legs" sembra diretta discendente dei Manitoba's Wild Kingdom, con la voce di Duane che non è troppo distante da quella di Handsome Dick Manitoba, e tutti quei coretti capaci di divertire senza mezze misure. Partiamo da "Wild", strambo mix di atmosfere inquietentanti, guidate da sommersi inserti di organo, e puro fun dettato all'esplosione finale delle background vocals: "Fast, baby, fast!". "Burn In Hell" è un martellare di tirato punk, il quale porta con se palesi citazioni ai Ramones di "Blitzkrieg Bop" e ai Modern Lovers di "Roadrunner"! Si prosegue rivedendo sostanziosamente "The Wrench" proveniente da "Unite" ('00) e "War Of The Worlds" estrapolata da Wayward Bantams ('02), nella quale i migliori The Dictators sembrano incontrare definitivamente i Sex Pistols! I Die' Hunns sparano poi le pulsanti "Ameri Nightmare" e "Cancore Sore", con i propri riffs saltellanti e la voce di Duane fatta e strafatta! Infine, se volete scoprire come si può rovinare un matrimonio, o forse renderlo veramente festoso, non perdetevi il video di "Love & Hate"! Ok un suggerimento: Duane, non essere troppo geloso ed offri qualche inquadratura in più a Corey, tanto sappiamo tutti che ormai hai conquistato pure il suo lato sentimentale, e così hai aperto le porte della speranza anche a chi una compagna non riesce a trovarla nemmeno pagando! Aggiungo che l'album è uscito sia in versione CD che LP, con una tracklist diversa. Infatti sul vinile troverete tre songs differenti rispetto a quelle indicate nel settore tracklist del qui presente articolo con la dicitura "CD only". Si tratta di "Hunns Anthem", "Skate Away" e "The Truth". Inoltre l'artwork per il mercato tedesco è differente rispetto a quello della release statunitense, con lo sfondo colorato di rosa, al posto del verde. Per il resto, comperate questo cd, girate la manopola del volume, chiamate a casa vostra un paio di spogliarelliste e fate festa!

Recensione realizzata da Bruno Rossi